martedì 12 aprile 2011

LOTTATRICE A UN PASSO DAL TITOLO. E DIETRO E' BAGARRE

Era la partita che poteva riaprire i giochi o chiuderli definitivamente. Era la partita che poteva valere una stagione e che tutti avrebbero voluto giocare. Lottatrice-Senza Nome è un match che va al di là del campo. Ci sono due squadre, due filosofie e due città agli antipodi. E la rivalità che si respira nell'atmosfera prima, durante e dopo il match è sintomo che quest'incontro è speciale. Otto punti di distacco all'inizio e alla fine. Nel mezzo un unico sogno in comune: lo Scudetto. E quattro gol. Il 2-2 finale è un'altalena di emozioni, sussulti, imprecazioni. Di Natale chiede il cambio dopo pochi minuti a causa di una caviglia in disordine, il suo allenatore si gira dall'altra parte e fa finta di niente. Lotta aveva in mano partita e (anche se non metematicamente) titolo. Vargas quasi allo scadere gli ha ricacciato in gola l'urlo del trionfo che prima proprio Di Natale e poi Cossu (nel frattempo c'era stato l'1-1 di Hernanes) gli avevano fatto lanciare. Perchè se la Lottatrice è una grande squadra, non dimentichiamoci che la Senza Nome per metà campionato ha dominato in lungo e in largo. E si è giocata questa partita con la voglia di vincerla, riprendendola per i capelli. Parliamoci chiaro, mancano quattro giornate e il vantaggio è più che rassicurante, però la Senza Nome vista ieri non sembra intenzionata a mollare. E anche se le parole di Pinna a fine partita sono tutte per celebrare lo scudetto degli avversari, noi non ci fidiamo. Anche perchè l'ultima giornata riserverà Senza Nome-Borussia Malu Entu. Vecchie amicizie, vecchi favori da rendere. Il presente comunque dice che a Zeddiani è esplosa la gioia. Sciarpe e bandiere giallorosse hanno invaso le vie del centro. Dal bar di Borrado (sede di coordinamento dei club della Lottattrice) sono partiti i caroselli che hanno colorato il paese fino a notte fonda, a festeggiare un pareggio che vale cento punti. Centinaia di tifosi si sono anche riversati all'aeroporto di Fenosu per accogliere i loro beniamini di rientro da Liverpool (campo neutro dove si è disputato l'incontro).
Mentre la lotta scudetto sembra aver già dato i suoi verdetti, per quanto riguarda tutto il resto,dal terzo posto in giù (eccezion fatta per il desolante ultimo posto dell'Ac d'Agabai), è tutto da giocare. I risultati dell'ultimo turno hanno consentito allo sconcertante Borussia di riportarsi al terzo posto in compagnia del Laguna. Tutto ciò nonostante il vergognoso pareggio con l'Ac d'Agabai. Gli uomini di Porcu hanno cinto d'assedio la porta dei campioni, andando in rete con Maicon prima di subire il pareggio di Di Michele. Una grinta impressionante quella tirata fuori dall'Ac d'Agabai, che si è impegnato al massimo per far si che la squadra di Roselli non prendesse neanche un punto. Merito senz'altro di Porcu, il quale ha caricato a mille i suoi prima della gara. Nonostante la classifica la sua rivalità personale con l'allenatore del Borussia rimane intatta. Roselli ora si troverà anche con la grana Ibrahimovic, espulso per insulti al guardalinee. Ma a fine partita lo svedese ha tenuto a precisare che erano rivolti al suo allenatore, reo di non essere in grado di dare un'impronta vincente alla squadra. Molto probabile che a fine stagione uno dei due lasci Mal di Ventre.
Corre e come corre l'Azerbaigianni che supera 2-1 il Laguna. Roselli archivia la pratica nel primo tempo con lo scatenato capitan Totti. Solito gol su rigore e zampata da bomber di razza per incrementare il suo score con la maglia giallorossa. Ora siamo a 205 e pare non volersi fermare, trascinando la sua squadra non solo alla salvezza, ma forse verso traguardi inimmaginabili. A farne le spese è Cherchi, che si vede raggiungere al terzo posto dal Borussia, e vede il suo vantaggio sullo stesso Azerbaigianni penultimo scendere a sole due lunghezze. Pareva essere tornata la calma in casa Laguna dopo lo sfogo del presidente Camedda verso il suo allenatore, reo di non aver schierato Pato nel match contro la Lottatrice. Al termine della partita contro l'Azerbaigianni, invece, Cherchi ha fatto intuire che dalla dirigenza ci sono pressioni affinchè la squadra si accontenti, senza puntare all'Europa, troppo dispendiosa per le casse del club di Assemini. Immediata la risposta di Camedda che non solo conferma il terzo posto come obiettivo, ma rilancia offrendo ben 5 euro a Cherchi in caso raggiungimento del traguardo. Conoscendo l'allenatore del Laguna siamo sicuri che darà il massimo.
Babballotteddu e Castel di Cabras pareggiando 1-1 restano nel limbo della classifica, un pò pericolanti (molto) e un pò sognatrici (poco). Il risultato conferma che hanno preferito accontentarsi, giocando per un punto piuttosto che per tre. Questa mentalità è da lotta per non retrocedere, cosa che ormai pare palese sperino Abis e Delabona. Occhio però che chi vive sperando muore cagando. Qui forse toccherà solo a uno dei due, ma state pur certi che chi si salverà, almeno si dovrà pulire il culo. E bene.

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